Dolori all’Anca, come curare e come intervenire chirurgicamente

Il trattamento delle patologie dell’anca, negli adolescenti e nei giovani adulti, ha subìto una rapida evoluzione nel corso degli ultimi dieci anni grazie al miglioramento delle conoscenze per quanto riguarda le fasi precoci della malattia artrosica. Ma anche grazie alle migliorate capacità diagnostiche (sia cliniche che strumentali), ad una migliore selezione dei pazienti ed allo sviluppo di tecniche chirurgiche alternative. La cura della problematiche che affliggono l’anca nei pazienti giovani prevede numerose tecniche chirurgiche come l’artroscopia, l’osteotomia pelvica, l’osteoplastica, l’osteotomia femorale, l’artrodesi e l’impianto di artroprotesi d’anca.

I migliori risultati clinici dipendono da una accurata selezione del paziente associata ad una appropriata tecnica chirurgica. I pazienti che lamentano dolore all’inguine che si irradia alla coscia, alla regione trocanterica ed alla zona interna del ginocchio, spesso hanno un problema all’articolazione dell’anca.

Nel corso dell’esame clinico, il medico deve saper riconoscere se il dolore origina dall’articolazione dell’anca oppure da altre strutture, quindi se abbia un’origine intra od extra articolare. Certamente una storia di sintomi di natura “meccanica” come schiocchi, blocchi articolari, sensazione di cedimento od una riduzione della normale escursione articolare in assenza di alterazioni radiografiche possono indirizzare verso un problema intra-articolare. Molto spesso il dolore viene esacerbato dall’attività fisica, specialmente se si effettuano cambi di direzione o movimenti di rotazione con il piede fisso al terreno (come nell’atto di girarsi).

Anche la posizione seduta può essere dolorosa specialmente se si mantengono le anche flesse per un periodo di tempo prolungato. Il paziente può avvertire difficoltà nello salire/scendere le scale, nell’allacciarsi le scarpe, nel mettersi le calze, annaffiando i fiori e quando scende o sale in automobile.

Molti sports possono causare una sintomatologia dolorosa a carico dell’anca come conseguenza di un unico trauma oppure di microtraumatismi ripetuti nel tempo. Si è calcolato che il 5% dei traumi nell’adulto ed il 24% dei traumi che si verificano nei bambini, nel corso di attività sportive, interessano l’articolazione dell’anca. Le attività sportive maggiormente a rischio includono il calcio, il football americano, lo sci, l’hockey su ghiaccio, il golf, il ciclismo, le arti marziali, il ballo ed il tennis.

Negli ultimi anni lo sviluppo dell’artroscopia d’anca ha subito un notevole impulso e tale metodica viene attualmente impiegata nello studio e nel trattamento di numerose patologie.

L’artroscopia dell’anca ha numerosi meriti. Innanzitutto la valutazione artroscopica ha permesso di definire patologie dell’articolazione precedentemente non note. In secondo luogo, la tecnica artroscopica permette di trattare alcune patologie in modo meno invasivo rispetto alle tradizionali tecniche artrotomiche (a cielo aperto). Ancora, in alcuni casi elusivi di dolore all’anca, come per esempio nelle lesioni condrali o del cercine glenoideo, l’artroscopia permette un trattamento preciso e definitivo come non era possibile fino ad ora. Poi essa svolge un importante ruolo nel pianificare procedure chirurgiche più complesse nei pazienti affetti da necrosi avascolare o in coloro che sono candidati ad una osteotomia. Infine l’artroscopia può avere un ruolo importante come tecnica palliativa od una procedura temporanea in pazienti giovani con malattia degenerativa (artrosi dell’anca). Quali sono le indicazioni principali ad una artroscopia d’anca?

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